La seconda invece ha il titolo “Inglesismi”, per criticare l’uso, ma soprattutto l’abuso, di anglicismi, termini o espressioni presi dalla lingua inglese, a volte senza un significato traducibile, usati con colleghi di lavoro, amici o parenti per sentirsi più intelligenti, superiori. Ad esempio, per definire le fan di un cantante straniero si usano parole derivanti dall’inglese, come le “beliebers“, ammiratrici di Justin Bieber. L’anglomania contagia pure i social network, ci sono molte parole usate come: emoticon, follower, notebook, like, link o acronimi come LOL (laugh out loud).
Dopo questa riflessione ho pensato: “E se per identificare un disoccupato, aggettivo visto negativamente, si arrivasse ad usare un anglicismo? Suonerà meglio?” E’ nata così la seconda vignetta.
All’inagurazione, avvenuta il 17 maggio, era presente l’attuale ministro del lavoro Giuliano Poletti. (Foto tratta dal pagina Fb di Umoristi a Carpi)